L'astrofisico Marco Tavani è il nuovo presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), nominato dal ministro dell’Università e Ricerca Gaetano Manfredi.
“Sono certo – ha dichiarato Manfredi – che grazie al profilo umano e professionale di ricercatore rigoroso, costantemente aperto al confronto con colleghi e studenti, Tavani saprà essere un’ottima guida per l’INAF, confermando l’Istituto come un'entità scientifica autorevole e apprezzata in Italia e all’estero”.
Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei, “Marco Tavani – ha sottolineato il presidente dei Lincei Giorgio Parisi – non è solo un ricercatore di gran classe, uno dei migliori che abbiamo in Italia, ma è anche uno dei rari grandi scienziati italiani che è capace di organizzare con grande successo la ricerca altrui tramite il suo impegno nella direzione degli enti di ricerca”.
Il nuovo presidente dell’INAF è nato a Roma nel 1957, laureato con lode in Fisica all’università La Sapienza di Roma nel 1982 sotto la guida di Marcello Conversi, ha poi conseguito nel 1989 il Ph.D in Fisica alla Columbia university di New York con Malvin Ruderman. Negli Stati Uniti ha maturato una esperienza decennale di ricerca e insegnamento presso la Columbia, Berkeley, Lawrence Livermore national laboratory, Stanford, Princeton, NASA Goddard space flight center, Marshall space flight center.
Dal 1999 è dirigente di ricerca prima al CNR e poi all’INAF.
Tavani, autore di numerose pubblicazioni e vincitore di prestigiosi riconoscimenti tra cui il premio Bruno Rossi della High-Energy Division dell’American Astronomical Society, ha concentrato i suoi studi e le sue ricerche sull’astrofisica teorica e osservativa di sorgenti galattiche ed extragalattiche, l’origine dei raggi cosmici, i gamma-ray bursts, teorie di accelerazione di particelle, controparti di sorgenti di onde gravitazionali e neutrini, lampi gamma terrestri e fenomeni magnetosferici.
Dal 1997 Marco Tavani è il Principal Investigator della missione spaziale dell’ASI AGILE, satellite scientifico di astrofisica delle alte energie in orbita dal 23 aprile 2007 e tuttora operativo.
«L’INAF è un’entità scientifica di primissimo piano – ha dichiarato il nuovo presidente - attualmente coinvolto in moltissimi settori dell’astronomia e dell’astrofisica da terra e dallo spazio, dalle onde radio ai raggi gamma di alta energia, passando ovviamente attraverso telescopi ottici sempre più all’avanguardia per i quali l’Italia dà contributi fondamentali.
Si tratta di consolidare i grandi progetti internazionali, di rafforzare le nostre strutture osservative e svilupparne di nuove, di sostenere maggiormente la ricerca di base e di favorire al massimo l’inserimento dei nostri giovani e le progressioni interne.
Le grandi sfide del futuro in astronomia e astrofisica – ha concluso - si vinceranno con coesione, collaborazione e spirito di gruppo. I cieli non sono più abissalmente lontani dalle esigenze dell’uomo, e l’astrofisica moderna è sempre più inserita nella società. Le tecnologie impiegate, dai rivelatori di onde radio agli strumenti in satelliti spaziali permeano ormai la vita di noi tutti. Aumentare la consapevolezza dell’importanza dell’astrofisica nella nostra società è quindi di enorme importanza. Porterà non solo consensi e maggiore supporto per la scienza italiana, ma fornirà soprattutto gli strumenti per i nostri premi Nobel di domani»