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Storia

Ritratto di Cesi


 
Galileo Galiei

 

Federico Cesi

Federico Cesi (1586-1630) era un patrizio umbro-romano, appassionato studioso di scienze naturali, soprattutto di botanica. Per promuovere e coltivare questi studi naturalistici, egli fondò a Roma nel 1603 un sodalizio con tre giovani amici, l'olandese Giovanni Heckius (italianizzato in "Ecchio"), il marchigiano Francesco Stelluti e l'umbro Anastasio de Filiis, denominando la loro compagnia come Accademia dei Lincei, per l'eccezionale acutezza di sguardo attribuita alla lince, un felino di ancor non estinta specie, preso a simbolo della dotta compagnia di studiosi. Oggetto del suo studio, nel disegno del Cesi, erano tutte le scienze della natura, da indagarsi con libera osservazione sperimentale, di là da ogni vincolo di tradizione e autorità. È questa la gran novità che caratterizza fin dal loro nascere i Lincei, tra la folla di Accademie di cui fu ricca la società italiana del Cinquecento e Seicento: l'interesse portato essenzialmente sulle scienze della natura (la più parte di quelle di altre Accademie era invece letteraria e parolaia), e un atteggiamento di rispetto ma non di vincolo nei confronti della precedente tradizione aristotelico-tolemaica, che la nuova scienza sperimentale rimetteva talora in discussione.

Galileo Galilei

Ciò apparve chiaro subito agli inizi di vita della nuova Accademia, che contò dal 1611 tra i suoi Soci il gran nome di Galileo.

Sempre in quei primi anni, e fuori della cerchia galileiana, l'Accademia si estese secondo il generoso piano del Cesi a molti altri dotti italiani e stranieri, come il napoletano Della Porta e il tedesco Faber (Schmidt), cancelliere dell'Accademia. A questo più antico nucleo linceo, la cui collegiale attività è registrata negli atti del Lynceographum ora in corso di pubblicazione, risalgono importanti pubblicazioni e ricerche di astronomia, fisica, botanica: primeggiano fra esse lo studio sulle macchie solari e il famoso Saggiatore del Galilei stesso, e il cosiddetto Tesoro Messicano sulla flora, fauna e farmacopea del Nuovo Mondo, la cui laboriosissima vicenda di redazione e di stampa si protrasse per più decenni, fino al 1651.

A questa data, circa mezzo secolo dopo la fondazione dell'Accademia, la prima e più illustre fase della sua lunga vita era già conclusa. La intensa attività del Fondatore e Princeps, il Cesi, fu bruscamente interrotta dalla morte, che lo colse ad appena 45 anni nel 1630.

Alla morte prematura del Cesi, la sua creatura prediletta, l'Accademia, sbandò e si isterilì, nonostante gli sforzi generosi di dotti quali lo Stelluti e Cassiano dal Pozzo per salvarne il materiale e ideale patrimonio nell'avversa fortuna.

Rimase il nome insigne e la memoria di questo illustre sodalizio romano, che per due secoli più d'uno cercò di rinnovare: più importante di tutti, il tentativo ottocentesco dell'abate Scarpellini, con una sua Accademia fisico-matematica che si intitolò dei "Nuovi Lincei". Ma un deciso ricollegarsi ai Lincei cesiani si ebbe solo ad opera di Pio IX, che nel 1847 ristabilì la seicentesca Accademia con l'antico nome, come "Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei".

Presidenti emeriti dell'Accademia

Lamberto Maffei

Giorgio Parisi

Alberto Quadrio Curzio

Elenco generale dei Presidenti dell'Accademia dal 1871

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