Nel panorama degli studi storico artistici la scomparsa di Andreina Griseri rappresenta una grave e dolorosa perdita.
Nata a Mondovì (CN) il 25 gennaio 1925, si è laureata nel 1948 presso l’Università di Torino e presso questa Università è stata professore ordinario di Storia dell’arte moderna
dal 1969 al 1997.
Nell’ambito degli studi storico-artistici le ricerche di Andreina Griseri hanno rappresentato un contributo fondamentale per l’ampiezza degli interessi e per l’impianto metodologico che al rigore filologico coniugava una acuta percezione per gli eventi storici e per la storia della cultura, come testimonia la sua vastissima produzione confluita in fondamentali riviste (ad esempio “Paragone”) e in numerose monografie e saggi, molti dei quali editi dalla casa editrice Einaudi con la quale ha intrattenuto un lungo e costruttivo sodalizio.
Impossibile affrontare la storia artistica piemontese, senza far ricorso ai suoi diramati e originali studi rivolti a temi cruciali che spaziano dal tardogotico internazionale, attraverso l’età del barocco e dell’illuminismo, fino alla contemporaneità, focalizzando aspetti e personalità significative dell’ architettura, dell’urbanistica, della pittura, della produzione grafica, delle amate arti decorative, sulle quali ha evidenziato un ingente materiale inedito (argenti, porcellane, mobili), aprendo uno squarcio suggestivo su una produzione fino ad allora sostanzialmente negletta. Vere e proprie pietre miliari - e non solo per gli specialisti - sono alcune esposizioni da lei curate, come quella dedicata a Giacomo Jaquerio (1979) e, soprattutto, al barocco piemontese (1963), il cui catalogo rappresenta un punto di riferimento ineludibile per gli studi su questa temperie figurativa.
Impresa complessa privilegiare alcuni titoli dalla vastissima produzione storicocritica di Andreina Griseri, di cui ricordiamo solo Metamorfosi del barocco, i saggi su Grafica e Immagine e sull’ Arcadia, ambedue pubblicati nei volumi del 1980 e 1981 della Storia dell’Arte Einaudi, da accostare agli affascinanti contributi sulle dimore sabaude: la Palazzina di Caccia di Stupinigi, la Reggia di Venaria e il “Diamante”, la villa di Madama Reale Cristina di Francia. Anche all’ambito della grafica, la studiosa ha rivolto ricerche pionieristiche, come la revisione dei Grandi disegni italiani nella Biblioteca Reale di Torino (1979) e, in collaborazione con Henry Millon, lo studio sul corpus grafico di Juvarra (Filippo Juvarra. Drawings from the Roman Period 1705-1714, 1999).
Numerosi gli incarichi e i riconoscimenti: Consigliera nel Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo di Torino e vicepresidente della Fondazione per l’Arte della Compagnia di San Paolo. Ha fatto parte del comitato scientifico e della redazione della rivista “Centro Studi Piemontesi”. Dal 1991 è stata accademica corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei e dal 1991 accademica nazionale; socia nazionale dell’Accademia delle Scienze di Torino; accademica cultrice dell’Accademia di San Luca; socia effettiva della Deputazione Subalpina di Storia Patria.
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La professoressa Andreina Griseri è mancata a Torino il 25 febbraio 2022