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Covid-19. Preparazione alle pandemie

Preparazione alle pandemie / Preparedness to pandemics

Documento della Commissione lincea Covid-19 
Statement by the Lincei Committee on Covid-19 

Sommario

Il presente documento estende una precedente dichiarazione delle Accademie delle Scienze S20 e mira a suggerire azioni per rafforzare la preparazione alle pandemie a livello internazionale e nazionale (1). Il documento si rivolge ai responsabili politici, alle istituzioni sanitarie, ai centri di ricerca, agli scienziati (in particolare alle Accademie delle scienze e alle Accademie di medicina), ai mezzi di comunicazione e al pubblico in generale. Quando la pandemia è finita, la tentazione è quella di tornare alla vita normale. Tuttavia, questo è il momento in cui è necessario rafforzare la fiducia e la cooperazione reciproca, compresa la comprensione di come incorporare le prove scientifiche nelle politiche.
Il nostro documento evidenzia questioni scientifiche e organizzative specifiche, basandosi su ricerche e iniziative precedenti. Non intendiamo essere esaustivi, ma piuttosto evidenziare aree trascurate o non trattate in dettaglio nei piani attualmente esistenti. Per questo motivo, non ci occupiamo della scoperta di nuovi vaccini e farmaci anti-virali, e di altre questioni relative alle vaccinazioni, poiché si tratta di argomenti molto ampi e complessi per il quale esistono peraltro diversi documenti autorevoli.

La diffusione di agenti patogeni zoonotici dagli animali all'uomo è il punto di partenza delle pandemie. Le risposte dei governi alle crisi senza precedenti del riscaldamento globale e dell'estinzione delle specie selvatiche - che a loro volta aumentano il rischio di spillover - sono state finora non sempre adeguate e coerenti. È necessario un coordinamento internazionale delle azioni riguardanti la deforestazione, l'espansione dell'allevamento di animali (in particolare di ruminanti), la limitazione della predazione di animali selvatici, la sanificazione dei mercati alimentari e i cambiamenti dietetici orientati alla salute del pianeta. È necessario condurre ricerche sulle catene causali che influenzano la trasmissione dei patogeni zoonotici all'uomo.  

Le pandemie possono essere causate da agenti patogeni virali, batterici o fungini; esperienze recenti includono batteri e funghi resistenti agli antimicrobici. A causa della loro diversità, della rapida evoluzione, della velocità di trasmissione e della relativa mancanza di trattamenti efficaci, i virus rappresentano una minaccia fondamentale. Un argomento correlato ma separato è quello delle pandemie sostenute da funghi come la Candida auris e da agenti resistenti agli antimicrobici. La ricerca di base è necessaria per identificare potenziali nuovi patogeni e i loro serbatoi naturali in ospiti selvatici e domestici, sia mammiferi che aviari. La ricerca dovrebbe essere sorretta da una rete di strutture di biomonitoraggio dei patogeni e di sequenziamento del genoma, equamente distribuite in tutto il mondo. Questo sforzo è più efficace se concentrato nelle aree ad alto rischio, dove gli investimenti per la salute pubblica sono limitati, mentre la biodiversità è elevata e il contatto animale-uomo è frequente. È necessario avviare programmi di monitoraggio a lungo termine, confrontarne l'accuratezza e l'efficacia predittiva e progettare esperimenti sul campo per capire quali sono le regioni in cui è più probabile che le zoonosi si diffondano tra gli esseri umani e dove è più opportuno controllare questo rischio.

Per garantire la sostenibilità della risposta pandemica sono necessari sforzi internazionali coordinati per passare dalla sorveglianza del COVID-19 alla raccolta di dati relativi alla sorveglianza integrata delle malattie respiratorie acute. Questo obiettivo include strategie armonizzate per l’uso di test mirati per l'influenza e il SARS-CoV-2 e il campionamento dell'RNA virale per il monitoraggio genomico in tempo reale dei sottotipi e delle varianti virali. Dovrebbe essere rafforzata una governance trasparente e responsabile della condivisione dei dati, una maggiore capacità operativa dei sistemi di laboratorio e del collegamento digitale delle reti di sorveglianza, con l'obiettivo di consentire l'integrazione in tempo reale delle informazioni sulle sequenze genomiche con i dati microbiologici, clinici ed epidemiologici. L'interoperabilità dei sistemi informativi e gli aspetti legali dell'acquisizione e della consultazione dei dati devono essere affrontati a livello transnazionale. I programmi di sorveglianza delle acque reflue (basati sul DNA o sull'RNA microbico) dovrebbero essere valutati per il loro potenziale di generare allerte tempestive sulla presenza di agenti patogeni nelle acque reflue, e un'attenzione analoga dovrebbe essere rivolta allo sviluppo di una rapida sorveglianza molecolare dei bioaerosol contagiosi.

IIl COVID-19 è stato descritto come una "sindemia", ovvero l'interazione dell'agente infettivo con condizioni predisponenti come le malattie non trasmissibili e le disuguaglianze sociali. Ciò significa che devono essere promossi e perseguiti programmi solidi ed efficaci di prevenzione primaria delle malattie non trasmissibili e programmi efficaci di mitigazione delle disuguaglianze sociali nella salute. L'interoperabilità dei diversi sistemi informativi sanitari e non sanitari è un primo passo essenziale per collegare le informazioni sulla vulnerabilità a livello clinico (ad esempio, attraverso le cartelle cliniche informatizzate, compresa la medicina generale) e a livello sociale. L'identificazione dei soggetti più vulnerabili è legata all' accesso a informazioni di buona qualità a livello di popolazione, per focalizzare le attività preventive e mettere in pratica l'universalismo proporzionale.

È necessario istituire meccanismi di finanziamento di emergenza per la risposta alle pandemie, al fine di facilitare lo sviluppo tecnologico di dispositivi diagnostici nella fase iniziale di una pandemia causata da un nuovo agente patogeno, e accelerare la transizione da test centralizzati a test decentrati, con dispositivi diagnostici di massa, a basso costo, inclusi i test “point-of-care” con tempi di consegna rapidi.

Manca una valutazione sistematica dell'impatto sulla salute pubblica di varie strategie diagnostiche "track and trace" durante una pandemia, compresa l'efficacia della ricerca dei contatti (contact tracing), dei test e delle quarantene, con tecnologie che siano applicabili in tutti i sistemi sanitari. Sono necessari esperimenti sugli interventi sulla salute pubblica, per esempio per comprendere meglio il contributo del contact tracing rispetto ad altri approcci di controllo delle malattie in diversi stadi e contesti epidemici.

È necessario che le reti di sperimentazione clinica siano preparate con largo anticipo rispetto alla comparsa di una minaccia pandemica, facendo il più possibile uso di piattaforme adattative e di protocolli predisposti in anticipo. L'esecuzione di sperimentazioni di farmaci durante una risposta pandemica dovrebbe essere facilitata dalla loro diretta integrazione nell'assistenza clinica, piuttosto che richiedere la creazione di infrastrutture parallele separate. Occorre investire massicciamente nell'aggregazione dei dati provenienti dalle cartelle cliniche elettroniche.

Studi ben progettati - compresi gli studi controllati randomizzati (RCT) - sono necessari anche in sanità pubblica, ad esempio sull'efficacia di diversi interventi non farmacologici come la chiusura delle scuole. Le meta-analisi delle evidenze dovrebbero essere aggiornate regolarmente dalle istituzioni sanitarie internazionali e nazionali.

Il settore pubblico (sanità e sistemi di prevenzione) deve passare da uno stile di comunicazione basato principalmente sul rilascio di informazioni dall'alto verso il basso (percepito come paternalistico) a una modalità che incoraggi la partecipazione del pubblico e contrasti il potente impatto dei social media. È necessario approfondire l'analisi e la conoscenza dell'origine, della natura, della portata e dei fattori che determinano il negazionismo di fatti ben accertati dalla scienza (e spesso dal senso comune), nonché i modi migliori per contrastare la diffusione di messaggi distorti o falsi. La preparazione stessa deve essere ben comunicata.

Quando il rischio di danni ad altri è sufficientemente grave, i governi possono stabilire che il diritto di tutti gli individui a una buona salute prevalga sull'autonomia decisionale di un singolo individuo (ad esempio, non indossare una mascherina). Alcune questioni etiche dovrebbero essere chiarite in anticipo, anche se è improbabile che si raggiunga un consenso universale. Linee guida per il triage nei reparti di emergenza in caso di dispositivi terapeutici insufficienti dovrebbero essere predisposte dopo una discussione approfondita. Dovrebbero essere promosse discussioni simili (ad esempio in focus groups) su questioni eticamente rilevanti.

La gestione delle sfide che abbiamo identificato potrebbe essere organizzata e facilitata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sfruttando il suo ruolo unico nello stabilire norme di comportamento globale (ad esempio, condivisione di dati, accordi per il trasferimento di materiali, protocolli comuni di ricerca e revisioni etiche). La governance di questa complessa impresa trarrebbe grande beneficio anche dal coinvolgimento delle organizzazioni mediche e scientifiche di tutto il mondo.

 


I pareri espressi dalle Commissioni Lincee rientrano nella loro autonoma responsabilità.
Responsibility for the information and views expressed in this document lies solely with the Covid-19 Committee.

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Autore: 
Commissione COVID-19
Data: 
08/03/2023
Categoria: