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Il Socio Jayme, autorevolissimo studioso del Diritto, scomparso a Heidelberg

Date: 
31/05/2024

ERIK JAYME: IN MEMORIAM

Erik Jayme era nato l’8 giugno 1934 a Montréal (Canada), da madre norvegese e padre tedesco (con ascendenti francesi), ed è morto il 1° maggio 2024 a Baden Baden.

Dal 1936 era cresciuto a Darmstadt (Germania), dove ha studiato fino alla maturità. Dal 1954 al 1958 ha frequentato la Facoltà di Giurisprudenza nelle Università (la successiva frequenza di più Università – soprattutto in passato – è stata sempre diffusa in Germania) di Frankfurt am Main, München e Padova; a München ha studiato pure storia dell’arte. E questo può spiegare la sua collezione di oltre 400 quadri (raccolti nella sua abitazione di Heidelberg, in Wilckenstrasse) e, soprattutto, la recente fondazione di una propria Rivista dedicata alla riproduzione delle sue tele. Nel 1960 conseguiva il dottorato (Dr. jur.), al quale faceva seguito (1966) un LL.M. all’Università di Berkeley, e nel 1969 l’abilitazione alla docenza nell’Università di Mainz presso la quale ha, appunto, esercitato la sua attività come Privatdozent. Negli anni 1973-1974 è stato Professore (titolo utilizzabile, in Germania, solo dai professori ordinari) alla Westfälische Wilhelms-Universität im Münster e subito dopo all’Università di München; dal 1983 alla data della sua Emeritierung (pensionamento), 2002, alla Ruprecht-Karls-Universität Heidelberg, dove ha insegnato – dapprima come ordinario – anche dopo la sua Emeritierung (2002), e fino a pochi giorni prima della sua scomparsa «Bürgerliches Recht, Internationales Privatrecht und Rech-tsvergleichung», nonché, negli ultimi anni, anche Familienrecht.

Come già emerge da quanto precede – grazie al suo poliglottismo (lingue di insegnamento: tedesco, italiano, inglese e portoghese; conoscenza, inoltre, del greco, croato e serbo) – il suo campo di ricerca era ampio: Diritto internazionale privato, Diritto processuale internazionale, Diritto comparato, Diritto dell’arte, Diritto dei Paesi lusofoni, Postmoderno e Diritto.

Faceva parte di molte Istituzioni e Associazioni come: l’Accademia internazionale di Diritto comparato (dal 1987); l’Accademia austriaca delle Scienze (Vienna); l’Accademia dei Lincei (dal 2002); l’Istituto Lombardo (Milano); l’Istituto Veneto (Venezia, dal 2004); l’Accademia reale olandese delle Scienze (2005);il Groupe eropeén de Droit international privé (Luxemburg, dal 1991); l’Associazione tedesco-italiana dei Giuristi (dal 1966); l’Associazione dei Giuristi tedesco-lusitani (Presidente, nel periodo 1991-2005); l’Associazione per il Diritto comparato; l’Academia de Ciencias Politicas y Sociales (Caracas, dal 2017).

Numerose sono anche le onorificenze che gli sono state conferite, fra le quali ben cinque Dottorati onoris causa: Università di Ferrara (1991), Università di Budapest (2000), Universidade Federal do Rio Grande do Sul (Porto Alegre – Brasile, 2003), Università di Montpellier, Università di Coimbra (Portogallo 2007).

Fra le città italiane amava, particolarmente, Roma, Firenze, Napoli, alle quali sono da aggiungere Pesaro (per i festival rossiniani) e Ferrara (do-ve – dopo le annuali lezioni come Gastprofessor –passeggiava nei giardini bassaniani dei Finzi Contini). Era molto interessato a Canova, apprezzava Pasquale Stanislao Mancini, ed ha tradotto pezzi di Giuseppe Ungaretti.

Rinunciando alla lunga elencazione dei suoi lavori [una lista, fino al 2003, si può trovare in E. Jayme (Hrsg.), Kulturelle Identität und Internationales Privatrecht, Heidelberg, 2003, 211-254], queste righe possono chiudersi richiamando quanto su Erik Jayme ha scritto, nella sua commemorazione, uno dei Direttori dell’Istituto dell’Augustinergasse di Heidelberg (Prof. Dr. Marc-Philippe Weller): «Kunst, Wissenschaft und Weltoffenheit als Lebensform – vor allem aber erinnern wir uns an einen wundervollen Menschen».

 

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