Il 4 dicembre 2023, all’età di 90 anni, è venuto a mancare Norman Frederick Ness, socio straniero della classe di scienze FMN nella Categoria Astronomia, Geodesia, Geofisica e applicazioni, e professore emerito di Fisica nell'Università di Delaware (USA). Ness è stato un riferimento come eccellenza scientifica e come pioniere dell’esplorazione spaziale lasciando un’importante eredità negli anni. Il suo contributo alla comprensione dei campi magnetici e dei plasmi spaziali e il suo costante impegno nell'indagine scientifica hanno ispirato innumerevoli ricercatori, anche in Italia, e plasmato il corso del progresso scientifico e tecnologico nell’esplorazione del sistema solare.
Ness nasce il 15 aprile 1933 a Springfield, Massachusetts, la sua passione per il cosmo si manifesta presto ed egli persegue tale passione con risoluta determinazione, diventando un rinomato geofisico e uno dei pionieri nello studio del campo magnetico in ambito spaziale.
Dopo aver completato il suo Bachelor of Science in Geofisica presso il Massachusetts Institute of Technology nel 1955, Ness ha intrapreso un percorso di dottorato presso la stessa istituzione, conseguendo il dottorato in Geofisica nel 1959. Entra nella neonata National Aeronautics and Space Administration (NASA) nel 1960 e si unisce al Goddard Space Flight Center come ricercatore post-dottorato. L'esperienza di Ness negli studi del magnetismo eliofisico e planetario lo ha portato in prima linea nella neonata esplorazione spaziale. Il suo contributo alla serie di dieci satelliti Interplanetary Monitoring Platform (IMP), lanciati tra il 1962 e il 1973, fu rivoluzionario. A questi anni risale il fortissimo legame con l’Italia ed in particolare con il Socio Prof. Franco Mariani che contribuisce alla nascita del gruppo romano di Fisica Spaziale, inizialmente presso l’Istituto Plasma Spazio del CNR e poi presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma Tor Vergata.
Ness, in qualità di Principal Investigator per gli esperimenti con magnetometri delle missioni IMP, rivoluziona la nostra comprensione del campo magnetico terrestre e delle sue interazioni con il vento solare lavorando, in modo pioneristico, a ciò che oggi è conosciuto come Meteorologia Spaziale (Space Weather).
Negli anni '70 entra nel programma statunitense di esplorazione planetaria, avventurandosi nello studio dei campi magnetici planetari, da Mercurio fino ai giganti gassosi oltre Marte. I suoi esperimenti tecnologicamente rivoluzionari, a bordo di sonde come Pioneer 11 e Voyager 1 e 2, hanno svelato i campi magnetici di Saturno, Urano e Nettuno, rivelando gli intricati meccanismi che modellano il magnetismo di questi pianeti e la loro interazione con il campo magnetico interplanetario modulato dal vento solare e dall’attività della nostra stella. La sua esperienza a livello mondiale nella progettazione e realizzazione di esperimenti di misura del campo magnetico su satelliti in orbita circumterrestre e interplanetaria costituisce l’aspetto più rilevante del contributo di Ness alla ricerca spaziale.
Oltre alla sua abilità scientifica Ness è stato un leader visionario che ha guidato il Laboratory of Extraterrestrial Physics della NASA dal 1966 al 1986. Sotto la sua guida, il laboratorio progredì, promuovendo ricerche all'avanguardia nell’ambito della fisica dei plasmi e delle atmosfere planetarie e dell’astronomia infrarossa e radio. Nel 1987, Ness ha intrapreso un nuovo capitolo della sua vita di scienziato diventando presidente del Bartol Research Institute presso l'Università del Delaware dove ha continuato a ispirare e guidare giovani ricercatori. La sua incrollabile dedizione alla ricerca di eccellenza gli è valsa numerosi riconoscimenti, tra cui ricordiamo l’ingresso nel 1983 nella National Academy of Science, la prestigiosa medaglia NASA Distinguished Service, la medaglia John A. Fleming dell'Unione geofisica americana, il GSFC Lindsay Memorial Award, lo U.S. National Space Club Science Award e il premio 1992 della Società geofisica tedesca, anno in cui è nominato accademico dei Lincei.
Le passioni di Ness si estendevano oltre la scienza. Ness era un appassionato velista, ruolo che lo portò a partecipare a numerose regate, sia a livello locale che internazionale, e ad allenare la squadra di vela dell'Accademia navale degli Stati Uniti ad Annapolis, nel Maryland.
L'eredità di Norman Ness rimarrà per sempre impressa negli annali dell'esplorazione spaziale, a testimonianza della sua dedizione alla ricerca scientifica, libera da barriere culturali e da ogni conformismo accademico, della sua genialità e voglia di conoscenza.