Maria Bianca Cita Sironi
Il 12 Agosto 2024 si è conclusa la “storia lunghissima” (come lei stessa l’aveva definita nella sua autobiografia) di Maria Bianca Cita. Molti sono i ricordi di Maria Bianca ed è difficile sintetizzare in poche righe la sua eccezionale figura di scienziata rigorosa, curiosa e appassionata. La Geologia l’ha attratta e coinvolta fin da giovanissima.
E’ stata il primo studente ad iscriversi nel 1942 al Corso di Laurea in Scienze Geologiche, di nuova istituzione presso l'Università degli Studi di Milano, conseguendo (prima laureata) la laurea nel luglio 1946 con il massimo punteggio e lode. Divenne assistente di Ardito Desio fino al 1955, anno in cui ottenne la libera docenza in Geologia. E’ stata nominata Professore Emerito di Geologia dell’Università degli Studi di Milano nel 1998, dopo essere stata Professore Incaricato di Micropaleontologia (1955-1973), Professore Ordinario di Micropaleontologia (1973-1978), di Geologia (1978-1994) e di Geologia Marina (1994-1997).
Iniziò la sua attività come geologa di terreno conseguendo la libera docenza in Geologia nel 1955, grazie anche al rilevamento geologico della Val Ferret italiana (Valle d'Aosta). Da laureanda scoprì la Micropaleontologia e divenne la prima ad applicare in Italia e a diffondere l’uso dei foraminiferi planctonici a fini biostratigrafici, consentendone vaste applicazioni sia accademiche che industriali. In breve tempo Maria Bianca Cita divenne stratigrafa di fama internazionale.
Per la sua riconosciuta esperienza il Servizio Geologico le ha affidato in collaborazione con Augusto Azzaroli la revisione secondo i concetti moderni di classificazione stratigrafica delle formazioni italiane e la stesura del primo Codice di Nomenclatura Stratigrafica. In contemporanea, M.B. Cita divenne un eminente esperto di Micropaleontologia a livello internazionale usando pionieristicamente i foraminiferi planctonici per datare i sedimenti pelagici, privi di macrofossili. Questi suoi studi si sono focalizzati su due aspetti: lo sviluppo e applicazione della biostratigrafia a foraminiferi planctonici nella definizione e datazione delle sezioni-tipo dei piani storici, e la definizione di modelli paleoecologici, basati sull’analisi quantitativa delle associazioni a foraminiferi, per ricostruire i cambiamenti paleoclimatici durante il Quaternario nell’area mediterranea.
Per le esperienze acquisite nei campi della stratigrafia e della micropaleontologia, M.B. Cita è stata invitata nel 1968, primo ricercatpre non- americano, e una delle prime due donne, sulla nave oceanografica GLOMAR CHALLENGER durante il Leg 2 del Deep Sea Drilling Project (DSDP) attraverso il Nord Atlantico, contribuendo con le sue datazioni basate sui foraminiferi planctonici a convalidare la teoria del “sea-floor spreading”.
Dopo questa prima esperienza, M.B. Cita, negli anni ’70, ha partecipato con entusiasmo a numerose spedizioni oceanografiche in Mediterraneo e Nord Atlantico sia nuovamente sulla GLOMAR CHALLENGER sia su altre navi oceanografiche (Jean CHARCOT, ESTWARD) e sul sottomarino ALVIN.
Negli anni 80, Maria Bianca Cita si fece promotrice della partecipazione dell'Italia all’Ocean Drilling Program (ODP), contribuendo alla costituzione di un Consorzio Europeo per l'ODP composto da 12 "piccoli" paesi, sotto l'egida della European Science Foundation. Contemporaneamente fonda ODP-Italia. Negli anni 80 M.B.Cita ha organizzato e diretto numerose campagne oceanografiche della nave Bannock nel Mediterraneo Orientale, nell'ambito del Progetto Finalizzato Oceanografia del CNR. Le importanti scoperte derivanti da queste esplorazioni nel Mediterraneo orientale comprendono: 1. la presenza di numerosi episodi di anossia (sapropels); 2. bacini anossici sviluppatisi in seguito alla dissoluzione sottomarina e al collasso delle evaporiti messiniane sui fianchi della Dorsale Mediterranea, con la formazione di salamoie profonde ad alta; 3. diapiri di argilla con espulsione di materiale brecciato di provenienza profonda e di fluidi accompagnati da intensa attività batterica; 4. un deposito peculiare chiamato "omogenite" provocato dal passaggio nelle parti più profonde del Mare Ionio dell'onda di tsunami causata dal collasso della caldera di Santorini (3500 anni fa). Queste ricerche e scoperte hanno hanno permesso l'attuazione della terza campagna oceanografica Leg 160 della nave JOIDES RESOLUTION dedicata al Mediterraneo orientale nell'ambito dell' Ocean Drilling Program nel 1995.
M.B. Cita è stata Socio Nazionale dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Membro Effettivo dell’Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere. Socia della Società Geologica Italiana dal 1945, Maria Bianca Cita è stata la prima donna Presidente nel biennio 1989-1990. Nell’Università di Milano, nel 1982 Maria Bianca Cita venne eletta prima Direttore del neo-costituito Dipartimento di Scienze della Terra.
Maria Bianca Cita è stata indubbiamente una protagonista indiscussa di avventure geologiche, spesso all’avanguardia: è stata una pioniera, un’antesignana e una maestra della Geologia in Italia. Per le sue ricerche ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali, dal Premio Feltrinelli dell’Accademia dei Lincei, di cui poi è divenuta Socio Nazionale, a Membro Onorario della Società Geologica Americana e alla F.P. Shepard Medal della SEPM (Society for Sedimentary Geology) per la sua "Excellence in Marine Geology”. Membro Onorario della Geological Society of America (dal 1987), dell’INQUA (International Union for Quaternary Research, dal 2000) e della Società Paleontologica Italiana.
M.B. Cita, figura scientifica trainante nei temi di avanguardia della ricerca geologica, sia a livello nazionale che internazionale, vanta oltre sessant’anni ininterrotti di contributi scientifici di grande rilievo su argomenti di punta della ricerca geologica che spazia dalla Micropaleontologia alla Geodinamica, alla geologia marina. M.B. Cita è una delle personalità Italiane più note in campo internazionale nell’ambito delle Scienze della Terra: è stata una scienziata trainante nei temi di avanguardia della ricerca geologica, sia a livello nazionale che internazionale,
A suo merito va anche segnalato il contributo alla didattica come il primo testo italiano di Micropaleontologia, “Guida allo studio della Micropaleontologia (1956, 1960, 1964) e i tre volumi di “Geologia Stratigrafica” scritti con A. Azzaroli (1963). Come professore all’Università di Milano ha ispirato centinaia di studenti a sviluppare un interesse nei campi della Geologia, Stratigrafia, Micropaleontologia e Geologia marina. Molti suoi ex-allievi hanno occupato o occupano ora posizioni di rilievo nelle Università o Enti e industrie Italiane.
In questo ricordo sottolineiamo la capacità di M.B. Cita a stimolare varie generazioni di studenti, trasmettendo grande entusiasmo coniugato con inesauribile rigore scientifico: gli studenti, che hanno sviluppato i loro interessi scientifici nei campi della Geologia, Stratigrafia, Micropaleontologia e Geologia Marina per merito di M.B. Cita, sono numerosissimi, e non pochi occupano posizioni di rilievo in Università italiane e internazionali oltre che in enti di ricerca.