Nel 1755 l’abate fiorentino Giuseppe Querci, bibliotecario dei Corsini, dàalle stampe una lunga descrizione dei principali fondi e dei cimeli bibliografici affidati alle sue cure, tra i quali una ricca collezione di testi naturalistici. Sono libri che parlano di meteore, de’ fossili, delle acque, dell’erbe, delle piante, delle pietre, degli insetti, degli uccelli, de’ pesci. Come in tutte le collezioni librarie dell’epoca sono presenti molti testi di botanica, spesso riccamente illustrati ed impreziositi da annotazioni scientifiche, note di possesso, legature di pregio.Tra queste da citare è senza dubbio l’Historia stirpium di Leonhard Fucks stampata a Basilea nel 1542. Corredata da una ricca serie di illustrazioni, tratte dai disegni di Albrecht Meyer ed incise da Heinrich Füllmaurer, raffigura e descrive, spesso per la prima volta, molte piante, alcune provenienti dal Nuovo Mondo: la zucca, il mais, la patata, il tabacco. Nei fregi di Giovanni da Udine in Villa Farnesina sono rappresentate alcune di queste nuove specie vegetali descritte nel trattato del botanico tedesco: singolare ed affascinante esempio di circolazione di immagini e suggestioni tra artisti e scienziati nel XVI secolo. .
Nel volume, che ebbe un notevole successo e fu più volte ristampato, le piante vennero indicate col nome tedesco, greco e latino e talvolta in inglese.
Fiori, racemi vegetali, elementi fitomorfi non sono solo oggetto di studio e classificazione scientifica tra gli scaffali della Corsiniana, ma rappresentano anche elementi di vivace e raffinata decorazione nelle pagine miniate dei manoscritti, in margine a splendide immagini sacre. E’ il caso del Libro d’Ore realizzato tra Aragona e Catalogna nel terzo quarto del XV secolo e conservato in biblioteca con la collocazione 55 K 13.Qui ricche bordure floreali rimandano a modelli decorativi francesi ancora trecenteschi (foglie rosa e steli verdi che compongono grandi fiori contro un fondo ricoperto di foglia d’oro) e alla coeva miniatura fiamminga con tralci vegetali che si intrecciano in campo aperto, boccioli a bottone, piccoli garofani rossi e blu, fiori di cicoria selvatica. Altro esempio dei tesori botanici conservati in Corsiniana è il bellissimo erbario con fiori e piante essiccate realizzato dal medico e studioso Liberato Sabbati, curatore dal 1749 al 1779 dell’Orto Botanico al Gianicolo, non lontano da Palazzo Corsini. Moltissime specie vegetali, dalle più comuni alle più rare, figurano tra le pagine del Sabbati, dove le proprietà terapeutiche o velenose delle singole piante sono illustrate da vivaci scene acquarellate di vita agreste o nei giardini, luoghi che spesso, non casualmente, ricordano le immagini a stampa del grande spazio aperto che degradava dalle pendici del Gianicolo fino al cortile di Palazzo Corsiniora affollato di gentiluomini e dignitari durante le riunioni dell’Arcadia ora più semplicemente percorso da solitari visitatori che passeggiano attraverso il “Teatro di verzura".
Legenda
Fig. 1 L. Fucks, Historia stirpium, Basilea, 1542, c. 24, Viola Matronalis
Fig. 2 L. Sabbati, Hortolus Practico Botanicus, Roma, 1737, c. 6