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Hiroshima e Nagasaki: 80 anni. Le conclusioni dell'incontro che si è svolto ai Lincei

Nel pomeriggio del 27/10 si è svolto all’Accademia Nazionale dei Lincei un Convegno in occasione degli ottanta anni dagli eventi di Hiroshima e Nagasaki (6, 8 agosto 1945). Sono intervenuti:

  • Luciano Maiani e Alberto Quadrio Curzio, Introduzione
  • Ugo Amaldi, CERN, Da Via Panisperna a Hiroshima e Nagasaki
  • Paolo Cotta Ramusino, Progressi e delusioni sul Disarmo Nucleare
  • Massimo Luciani, Sapienza Università di Roma, Dalla guerra giusta alla guerra legale?
  • Raul Caruso, Università Cattolica del Sacro Cuore, Guerre e Ricostruzioni: profili economici
  • Giorgio Parisi, Conclusioni

I tragici eventi di Hiroshima e Nagasaki hanno aperto un’ampia discussione nella comunità scientifica sui possibili effetti di una guerra nucleare. Nel 1955, il manifesto pubblicato da Bertrand Russel, Albert Einstein e altri scienziati metteva in guardia sulla possibilità che una guerra combattuta con ordigni basati sulla fusione nucleare potesse mettere a repentaglio la stessa esistenza dell’umanità sul nostro pianeta. 

Ricerche scientifiche condotte fino ai nostri giorni non hanno fatto che confermare questa previsione, indicando con maggiore precisione quali sarebbero gli effetti di un conflitto nucleare, a livello globale o a livello locale. 

Una guerra nucleare globale distruggerebbe la popolazione dei continenti coinvolti. Inoltre, essa colpirebbe per lungo tempo anche le popolazioni non direttamente implicate nel conflitto. 

Questo sia a causa della radioattività prodotta dalle esplosioni nucleari, sia a seguito del cosiddetto “inverno nucleare”. Le polveri sollevate dalle esplosioni finirebbero nella stratosfera, distribuendosi su tutto il globo terrestre, riducendo la radiazione solare con effetti non dissimili da quelli che portarono, alla fine del Cretaceo, all’estinzione di massa dei dinosauri e di numerose altre specie animali e vegetali. 

Nel Convegno è stato evidenziato come il pericolo di un conflitto nucleare sia cresciuto in modo preoccupante negli ultimi anni, soprattutto a seguito delle guerre in corso in Ucraina e nel Medio Oriente, dove la possibilità di una ritorsione nucleare è stata più volte menzionata. 

La gravità della situazione internazionale ci deve portare a richiedere con forza alle Autorità Politiche di riprendere la strada del dialogo, con la stesura di trattati che vadano verso un mondo libero dagli ordigni nucleari.

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