
Pierre Toubert, nato il 29 novembre 1932 a Algeri, nell’allora Algeria francese, fu ammesso nel 1952 a Parigi all’École Normale Supérieure di rue d’Ulm. Dopo aver conseguito l’agrégation in storia, divenne membro dell’École française de Rome, un’esperienza che gli consentì di avviare la sua ampia indagine di “storia totale” del Lazio. In seguito fu directeur d’études dell’École Pratique des Hautes Études, poi professore alla Sorbonna e, infine, titolare della cattedra di Storia dell’Occidente mediterraneo nel Medioevo al Collège de France (1992-2003), dove tenne un corso annuale che divenne al tempo stesso un laboratorio di idee e un punto di riferimento tra i più rilevanti della riflessione medievistica francese. Toubert si formò nell’ambito della scuola delle Annales e dell’approccio strutturalista. Nei suoi anni giovanili riconosceva come principale punto di riferimento l’opera di Marc Bloch, in particolare “La Société féodale” e “Les Caractères originaux de l’histoire rurale française” e fu profondamente influenzato anche dalla precoce lettura degli scritti del giovane Georges Duby. La lunga permanenza in Italia e il legame con l’École française de Rome gli offrirono anche la possibilità di frequentare alcuni tra i maggiori storici italiani della seconda metà del Novecento, come Giovanni Tabacco, Cinzio Violante, Gilmo Arnaldi e Cosimo Damiano Fonseca.
Toubert fu anzitutto uno storico del mondo rurale e, al tempo stesso, molto attento al dialogo con l’archeologia, come dimostra il progetto Castrum (otto volumi pubblicati tra il 1983 e il 2000), condotto insieme a Pierre Guichard e Jean-Marie Martin. Toubert si è occupato anche di temi come la storia della Chiesa e del papato a partire dall’età carolingia, nonché della figura di Federico II. Ma è soprattutto come storico capace di muoversi tra due mondi, quello francese e quello italiano, che la sua personalità assume un valore emblematico: uomo di relazioni intellettuali e di amicizie profonde in entrambi i paesi, fu uno degli ultimi grandi interpreti di una storiografia strutturale, socio-economico e rurale, che con lui giunge a compimento, lasciando in eredità un’opera monumentale, ancora oggi letta, discussa e ammirata. Toubert fu, oltre a socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e dell’Accademia Pontaniana di Napoli, membro di numerose altre prestigiose istituzioni accademiche. Con la sua scomparsa, avvenuta a Parigi il 5 giungo 2025, perdiamo uno dei più eminenti maestri della medievistica euromediterranea.