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Mario Primicerio, celebre Matematico, è mancato a Firenze

Primicerio, Mario

Mario Primicerio, improvvisamente mancato all’età di 84 anni, è stato una figura straordinaria non solamente nel contesto universitario, ma anche in quello sociale ed umano. Infatti accanto alla intensa attività di ricerca, di assoluto valore internazionale, e all’appassionata attività didattica e di addestramento delle giovani leve, ha dedicato gran parte della sua vita ad organizzazioni che promuovono la pace ed ha assunto, negli anni tra il 1995 e il 1959, il gravoso impegno di Sindaco della città di Firenze, gravoso ancor più per lui che non apparteneva ad alcun partito, nel momento di grande crisi politica che si aprì a seguito dei processi cosiddetti di “mani pulite”. Fu davvero sorprendente come dopo quella logorante esperienza potesse riprendere sollecitamente i suoi impegni accademici con l’efficienza e la produttività che lo hanno sempre distinto. 

Laureatosi in Fisica nel 1962 (a ventidue anni non ancora compiuti), iniziò la carriera di ricercatore presso il Laboratorio di gas ionizzati di Frascati e presto si trasferì all’Università di Firenze nel gruppo di lavoro di fisica-matematica. Lì portò grandi contributi a una serie di problemi nel campo delle equazioni differenziali alle derivate parziali in domini con frontiere incognite, problemi caratterizzati da una grande varietà di applicazioni in molteplici settori industriali e biomedici. Presso la medesima Università ottenne la cattedra di Meccanica Razionale nel 1975. In linea con la sua continua disponibilità verso la comunità nella quale operava accettò per un triennio la carica di Preside di una Facoltà certo non semplice da gestire come quella di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, onere che non diminuì il suo impegno nella didattica e nella ricerca. Tra i numerosi allievi molti hanno raggiunto posizioni di prestigio in Italia e all’estero.

Proprio grazie al marcato versante applicativo delle sue ricerche si trovò a confrontarsi con le richieste provenienti dal mondo industriale. In campo europeo contribuì alla nascita, alla fine degli anni  ’80, dello European Consortium for Mathematics in Industry, organizzazione tuttora esistente. Nel quadro di favorire la collaborazione tra Università e Industria fu anche l’iniziativa di fondare a Firenze un Ente, la Innovazione Industriale Tramite trasferimento Tecnologico, noto come I2T3, configurato come Onlus, che nel corso di oltre venti anni ha dato lavoro a parecchi giovani laureati, molti dei quali iniziarono lì una brillante carriera, ed ha fatto conoscere alle realtà industriali toscane il grande potenziale di ricerca del quale potevano disporre presso l’università. 

Numerosissime le sue collaborazioni con università ed enti di ricerca in Europa e negli Stati Uniti, che ne hanno fatto una personalità grandemente apprezzata e rispettata.  Dal 2006 al 2012 è stato presidente del Comitato per la matematica applicata della European Mathematical Society e dal 2007 al 2015 è stato nel Direttivo dell'International Council for Industrial and Applied Mathematics (ICIAM).  È anche stato Presidente della SIMAI (Società Italiana per la Matematica Applicata e Industriale) e Presidente del Comitato per la Matematica Applicata dell’EMS (European Mathematical Society). Ha anche fatto parte del comitato di redazione di molte importanti riviste matematiche internazionali.

Socio Nazionale dell’Accademia Nazionale dei Lincei dal 2009, vi era entrato come corrispondente nel 1992. Era anche socio effettivo dell’Accademia Toscana di Scienze e Lettere (la Colombaria).

Nella sua vita fu molto legato alla emblematica figura di Giorgio La Pira, scomparso nel 1977. Giovanissimo ricercatore, compì con lui uno storico viaggio in Vietnam per testimoniare volontà di pace e fu sempre in affettuosi rapporti con quel lontano paese. Quel viaggio ebbe una grande eco mediatica e per giorni fu scritto che la spedizione portava laggiù una misteriosa “formula Primicerio”. Di La Pira colse l’eredità spirituale, divenendo Presidente della Fondazione a lui intitolata. In riconoscimento della sua attività in favore della pace e della solidarietà tra popoli la città di Firenze gli aveva da pochi giorni conferito la significativa onorificenza del Giglio d’Oro.

Ma non può mancare, anche in un conciso ricordo come questo, un ricordo del suo profilo umano. Persona di vastissima cultura, era anche dotato di un finissimo e intelligente spirito e di una grande comunicativa. Sempre disposto ad ascoltare, sempre disposto a rimboccarsi le maniche e all’occorrenza fare il lavoro che non sarebbe toccato a lui, pur di far marciare le cose nella maniera ottimale. Poche persone lasciano un vuoto di tale grandezza.

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