Il settecentesco palazzo Corsini alla Lungara spicca nel panorama dell’edilizia romana contemporanea per una particolarità: alle sue spalle si estendeva un lussureggiante e vasto spazio verde che copriva parecchi ettari, dal pianoro di via della Lungara alla sommità del colle Gianicolo.
Sovrastato da una piccola costruzione, il “casino” Corsini, dal quale si godeva di una spettacolare vista della città fino al Tevere ed oltre, tanto da essere usato da Giuseppe Vasi come punto di osservazione per la celebre incisione con la Veduta di Roma del 1765 , il giardino Corsini era arricchito da numerose sculture antiche, viali e siepi disegnati in eleganti parterres, fontane.
Tra queste ultime spicca, per la posizione centrale e per le dimensioni, la Fontana dei Tritoni, commissionata nel 1742 dal cardinale Neri Maria Corsini a Giuseppe Poddi, uno scultore non troppo famoso, ma coinvolto nel cantiere della Fontana di Trevi. Il lavoro di Poddi, una volta terminato non incontrò il favore del suo committente ed il pagamento della fontana fu al centro di un contenzioso risolto con il versamento di una somma modesta, poco più di 148 scudi, senza dubbio un affare per il cardinale Corsini. Poco nota, anche perché inglobata nel giardino privato, la fontana fa riferimento ad una fortunata iconografia nel panorama delle fontane romane barocche e tardo barocche: i Tritoni, mitologiche creature acquatiche che sembrano citare la statuaria antica - in particolare il torso del Tritone più giovane ricorda quello dell’Apollo del Belvedere - sono una costante nella decorazioni , scultoree e dipinte, legate alle acque. La fontana era collocata in una posizione importante all’interno del giardino Corsini, al centro dell’asse viario che attraversava il cortile meridionale ed era circondata da un emiciclo formato da piante sempreverdi che davano vita ad un gioco di archetti e colonnine detto “Teatro di Verzura”. Qui nel corso del Settecento si tenevano le riunioni dell’Accademia dei Quirini organizzate dal cardinale Neri, come documentato nelle incisioni di Giuseppe Vasi e in un disegno attribuito a Francesco Panini. In una suggestiva fotografia realizzata intorno al 1870, prima della vendita del palazzo allo Stato italiano è ancora possibile cogliere quello che restava della costruzione vegetale e documentare, con ricchezza di dettagli, le sculture dei Tritoni.
Continuando a percorrere l’asse viario sul quale è posta la fontana dei Tritoni, più in alto verso il Gianicolo, il cardinale Neri Maria Corsini fece costruire da Ferdinando Fuga la scenografica Scalinata detta “delle Undici Fontane” dal numero delle vasche che la circondavano e la arricchivano. Descritta da Giuseppe Vasi nel 1761 come una “catena di fonti e zampilli [che] compongono questo fonte in forma di scalinata” era affiancata ed in gran parte coperta da platani centenari e da un querceto ricordato nelle testimonianze settecentesche come la “gran macchia” che ricopriva la sommità del Gianicolo. A conclusione dell’asse della Scalinata delle Undici Fontane Fuga aveva previsto un nicchione architettonico che ospitava una statua antica di Togato, probabilmente Cornelio Cornuto, al quale fa riferimento l’iscrizione sulla base funeraria marmorea, anch’essa antica e già presente nel giardino al tempo di Cristina di Svezia che abitò il palazzo del cardinale Riario, nell’area dove sorgerà la residenza dei Corsini tra il 1659 ed il 1689, fino alla morte.
Oggi l’ambizioso progetto di sistemazione del giardino Corsini immaginato dal cardinale Neri Maria a completamento del palazzo romano è poco leggibile nel suo insieme, dal momento che la vendita del palazzo allo Stato nel 1883 e l’inglobamento di gran parte dell’area verde nell’Orto Botanico ne hanno spezzato la continuità architettonica e paesaggistica. Proprio per restituire a questi luoghi per quanto ancora possibile il fascino ed il valore di una visione unitaria negli ultimi anni, attraverso varie iniziative di carattere divulgativo e scientifico, le amministrazioni che attualmente “abitano” e custodiscono il palazzo ed il giardino ne hanno promosso in varie occasioni la fruizione condivisa, in omaggio a quel genius loci che risponde al nome di Neri Maria Corsini a 250 anni dalla sua morte avvenuta a Roma il 7 dicembre del 1770.
Legenda
Fig. 1 Francesco Panini (attribuito) Seduta dell’Accademia dei Quirini nel giardino di Palazzo Corsini intorno al 1750. (FC 125101)
Fig. 2 Giuseppe Vasi. Veduta di Roma dal Gianicolo, particolare di una incisione con il palazzo Corsini alla Lungara, 1765
Fig. 3 Giuseppe Poddi, Fontana dei Tritoni
Fig. 4 Ferdinando Fuga, Scalinata delle 11 fontane